Dopo Turchia, Belgio, Usa e Spagna nel 2022 il Made in Italy ha venduto con successo in Romania

Sono tante le ragioni del successo dell’export Made in Italy verso la Romania. Ci sono radici storiche, ragioni più recenti, altre legate al mercato del lavoro, ma tutte sono solide e incoraggianti per chi vuole vendere in Romania e internazionalizzare verso l’Est Europa.

Nel 2022 si è di fatto consolidato il flusso di merci che anche durante la pandemia Covid-19 non si era fermato, segno di una reciproca necessità e fiducia. Dopo Turchia (con crescita +38,5% rispetto al 2021), Belgio (+32,7%), Stati Uniti (+31,3%), Spagna (+29,1%) ed Austria (+24,8%), nel 2022 il Made in Italy ha visto crescere l’export verso la Romania del +23%; al pari con Paesi Bassi; e seguito di poco dalle vendite all’estero nel Regno Unito (+20,8%) e Francia (+20%).

Cosa vendere in Romania?

La Romania è un partner storico per l’Italia, è il nostro secondo partner commerciale dopo la Germania. Secondo i dati ISTAT nel 2020 abbiamo importato merci per un valore totale di 6.324,56 milioni di euro, nel 2021 per 7.147,45 e nel 2022 per 9.278,21 milioni di euro.

Molto simile è in realtà il valore delle esportazioni italiane verso la Romania che è passato da 6.837,9 milioni di euro nel 2020, a 8.233,72 nel 2021, a 9.735,82 nel 2023.

Per le aziende italiane che pensano ad una internazionalizzazione o che vogliono incrementare i rapporti con la Romania, ci sono certamente dei settori di maggiore interesse. L’export Made in Italy è decisamente in crescita quanto a:

Macchinari e apparecchiature – passati da 1.044,8 milioni di euro nel 2020 a 1.305,33 milioni di euro di valore delle merci esportate;

Prodotti chimici: passati da 512 a 818.2 milioni di euro;

Prodotti tessili: passati da 566,4 a 759,09 milioni di euro;

Apparecchiature elettriche: passate da 529,7 a 745,55 milioni di euro;

Prodotti in metallo: passati da 527,7 a 720,08 milioni di euro;

Articoli in gomma: passati da 405,4 a 568,22 milioni di euro;

Prodotti alimentari: passati a 363,5 a 547,17 milioni di euro;

Interessante anche la crescita dell’export in alcuni settori come i mobili che nel 2020 l’Italia ha esportato per un valore di 58,4 milioni di euro e nel 2022 per 111,62 milioni di euro.

vendere in Romania

Perché scegliere la Romania?

Con la Romania si sono consolidati sia i rapporti di scambio import-export, sia la presenza sul territorio. Aziende italiane di grandi e medie dimensioni sono presenti in modo stabile sul territorio romeno con stabilimenti produttivi, partenariati e investimenti.

Sono vari i punti di forza che rendono appetibile la Romania per l’export Made in Italy, per chi vuole vendere in Romania commerciando in modo stabile:

Posizione geografica: ponte verso l’Est Europa e l’Oriente;

Forza lavoro: è presente forza lavoro qualificata, che conosce le principali lingue straniere e che ha costi ancora piuttosto competitivi;

Risorse naturali: spesso non conosciute dalle imprese italiane, dal gas al petrolio, agli spazi destinati ad agricoltura;

Stabilità politica ed economica: sia in ambito europeo sia internazionale, poiché la Romania è membro UE, Nato, del Consiglio d’Europa e dell’Osce, oltre che della Organizzazione Mondiale del Commercio, per citare le principali affiliazioni;

Amicizia e conoscenza con l’Italia: aspetto, tutt’altro che trascurabile, una tradizione commerciale in un Paese è sempre un plus per avviare l’internazionalizzazione del proprio business.

vendere in romania

Come vendere in Romania? Cosa è cambiato dal 1° gennaio 2023

Importare dalla Romania o iniziare a vendere in Romania è quindi una scelta di internazionalizzazione concreta per le aziende italiane. Le opportunità sono varie e vanno considerate con attenzione attraverso un progetto di import management o di export management.

Sia che si voglia ampliare la distribuzione dei nostri prodotti in Romania, sia che si voglia valutare l’introduzione di nuovi prodotti, sia che ci si voglia affacciare per la prima volta all’export verso la Romania, è bene affidarsi a chi conosce il Paese, le abitudini, le leggi commerciali, le abitudini d’acquisto dei consumatori e che ci aiuti a valutare il potenziale interesse verso i nostri prodotti anche in base alla capacità aziendale di soddisfare tale interesse.

Conoscenza significa, per esempio, presenza sul territorio con desk o contatti consolidati, ma anche approfondimento di situazioni legislative nuove come, nel caso della Romania, la piattaforma di controllo elettronico del trasporto merci che dal 1° gennaio monitora il trasporto su strada per prevenire il commercio illegale verso la Russia.

Contattaci per avere maggiori informazioni: info@patrolinternational.com


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