Opportunità import export tra Italia e India per le nostre PMI
Quali sono i settori più interessanti per il commercio Italia – India e quali sono le migliori opportunità import-export? Il subcontinente indiano è un partner sempre più interessante per le imprese italiane che vogliono internazionalizzare, è tutto da scoprire: da affrontare con entusiasmo per la vastità e velocità di crescita e con attenzione per la complessità culturale e delle leggi commerciali.
Il trend avviato negli ultimi dieci anni si sta confermando, intensificando e diversificando. Macchinari e apparecchiature, autoveicoli e rimorchi, prodotti del settore chimico, medicale e della gomma plastica, ma anche abbigliamento, arredi e alimentari per i compratori con crescente capacità di acquisto.
Commercio Italia – India, settori di interesse per le imprese italiane
Il mercato indiano è un bacino in vera crescita per le imprese italiane. Il commercio italo indiano, infatti, è interessante sia per l’export italiano sia per le importazioni dall’India.
Nella complessità attuale dei mercati internazionali, può essere un’occasione molto interessante di internazionalizzazione per le aziende italiane.
I movimenti di import export Italia – India registrati ufficialmente dall’ISTAT confermano l’interesse verso alcuni settori merceologici. Ma soprattutto mostrano le possibilità di reciproca internazionalizzazione in ambiti nuovi, ancora da esplorare ed ampliare.
Da gennaio a ottobre 2022 l’Italia ha complessivamente esportato merci per 3.877,58 milioni di euro, nel dettaglio:
– Macchinari e apparecchiature: 1.418,78 (mln €)
– Prodotti chimici: 550 (mln €)
– Prodotti della metallurgia: 189 (mln €)
– Prodotti di elettronica, ottica, elettromedicali e misurazione: 176,33 (mld €)
– Apparecchiature per uso domestico e non domestico: 171,27 (mld €)
– Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici: 156,52 (mld €)
– Prodotti alimentari: 53,48 (mld €)
– Mobili: 53,36 (mld €)

Alimentari, mobili, macchine per l’agricoltura e abbigliamento da esportare in India
Già nel 2020 il settore manifatturiero indiano era dato in crescita fino a raggiungere il 25% del PIL entro il 2025 e i dati non stanno smentendo il trend. Nel 2020 l’India importava circa il 65% dei macchinari dall’estero e l’Italia già contribuiva con quote interessanti.
Interessante peraltro considerare come tra i macchinari che l’Italia esporta in India ci siano quelli impiegati in agricoltura e lavorazione degli alimenti. Non solo la Russia, ma anche un altro grande mercato come l’India sta intensificando la richiesta di macchinari propriamente italiani per le lavorazioni agricole e poi alimentari. L’Italia è infatti ritenuta come riferimento di qualità per tutta la filiera agroalimentare.
Oltre ai succitati settori chimico, farmaceutico e metallurgico, sono di riguardo altri settori delle produzioni Made in Italy che stanno interessando il mercato indiano. Le prospettive per internazionalizzare in India sono positive anche per quanto riguarda le produzioni di alta qualità di abbigliamento, di mobili e arredi, e alimentari. L’India rappresenta ancora solo l’1% del mercato mondiale del lusso, ma anche qui il Made in Italy è visto con grande interesse.
Le aree geografiche a cui si fa riferimento sono ovviamente quelle di Mumbai e Delhi, ma altre nuove città stanno crescendo in numero di popolazione nella fascia medio alta: Bangalore, Chennai, Hyderabad e Pune.
Commercio Italia – India: prodotti chimici, della metallurgia e tante apparecchiature
La bilancia del commercio Italia – India pende decisamente a favore delle importazioni nel nostro Paese. Interessante guardare quanto e come sono cresciute negli ultimi anni. Nel 2019 abbiamo importato dall’India per 5,153,89 milioni di euro, nel 2021 per 6.603,15 milioni di euro e nel 2022 abbiamo sfiorato i 9 milioni di euro di importazioni.
Qualche dato da considerare relativamente alle importazioni dall’India tra gennaio e ottobre 2022:
– Prodotti della metallurgia: 1.910,31 (mln €)
– Prodotti chimici: 906,52 (mln €)
– Macchinari e apparecchiature: 578,72 (mln €)
– Coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio: 338,25 (mln €)
– Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia): 328,1 (mln €)
– Prodotti tessili: 323,63 (mln €)
– Prodotti alimentari: 240,51 (mln €)
Opportunità di import export Italia – India: un’occhiata alle procedure
L’India può essere considerata un continente a sé. Il commercio estero fa capo al Ministero del Commercio e dell’Industria ed è gestito dalla Direzione Generale del Commercio Estero che rilascia le autorizzazioni agli esportatori attraverso 38 uffici regionali.
Numerosa e specifica è la documentazione richiesta dal governo indiano per fare import export tra Italia e India ed è opportuno avvalersi di consulenti che conoscano molto bene sia la legislazione sia la cultura locale. Quest’ultima, peraltro, anche diversa da regione a regione dell’immenso continente indiano.
Le imprese italiane possono quindi guardare con sicuro interesse alle opportunità di import export con l’India, con l’accortezza di esplorarle facendosi affiancare nel valutare quanto i loro prodotti siano appetibili sul mercato indiano e viceversa.
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