Quali sono i principali prodotti esportati? Verso quali Paesi?
L’export Made in Italy cresce e l’Italia si pone come leader nelle esportazioni extraUE. Ma quali sono i principali Paesi e quali i principali prodotti italiani su cui puntare per vendere all’estero? Le prospettive dell’export del Made in Italy extraUE sono concrete: le nostre vendite all’estero sono infatti cresciute negli ultimi anni. Comprendere quali sono i mercati maggiormente interessati ai nostri prodotti si rivela cruciale per rafforzare scelte e valutare nuove destinazioni.
Export Made in Italy in crescita: dove vendere all’estero e su quali prodotti puntare
Leggere i dati delle esportazioni italiane degli ultimi anni aiuta a guardare una fotografia reale. Nel 2022 l’export Made in Italy ha raggiunto il valore di 620 miliardi di euro, segnando un +19,8% rispetto al 2021. Dati incoraggianti per le aziende che vogliono vendere all’estero. I prodotti italiani convincono rispetto a quelli di altri competitor: dai macchinari, agli utensili, ai medicinali, agli autoveicoli, all’abbigliamento, all’agroalimentare. Bene le vendite anche di materie prime, come petrolio, gas, metalli preziosi e prodotti chimici.
Il primo partner commerciale dell’Italia è la Germania: nel 2022 è stata infatti destinataria di beni dal nostro Paese per un valore di 77,5 miliari di euro, con tutti i settori commerciali in crescita. A seguire destinazioni consolidate come Stati Uniti, Francia e Cina, quest’ultima in crescita, a testimoniare una fiducia reciproca tra imprenditori dei due Paesi. Poi destinazioni nuove o relativamente nuove stimolate dalla crescita interna, come Croazia, Messico, Brasile, India, Thailandia e Vietnam. Le prospettive per il 2023 sono di superare i 660 miliardi di euro di export Made in Italy, con una crescita del 6,8% rispetto all’anno scorso.
Le cifre dell’export Made in Italy: conferme, sorprese e prospettive
L’Italia è il Paese europeo che ha esportato di più fuori dall’Europa negli ultimi cinque anni. Un dato interessante fatto di cifre e soprattutto di beni che possono vantare un apprezzamento che si consolida da una parte e conquista nuovi mercati dall’altro. Nei primi mesi del 2023 le aziende italiane sono riuscite complessivamente a vendere all’estero beni per un valore di circa 124,5 miliardi di euro, superando del 31,6% le prestazioni dello stesso periodo dell’anno 2019. Interessante vedere come, secondo i dati Eurostat, altri Paesi europei come Germania, Francia e Spagna abbiamo visto crescere molto meno le loro esportazioni (del +12.5%, +5,2%, +20.9%). Se infatti in Italia e più genericamente in Europa si verifica uno stallo dei mercati interni, fuori Europa si è proiettati in avanti.
Quali sono i Paesi in cui il Made in Italy extraUE vende di più?
A fine 2022 ISTAT ha registrato aumenti nell’export extra-UE verso tutte le principali destinazioni. Il primo Paese non europeo verso il quale vendiamo restano gli Stati Uniti, ma anche altre destinazioni richiedono sempre di più i nostri prodotti, con costanza o ponendosi come novità interessanti. Ecco i principali dieci Paesi extra europei per l’export italiano:
- Stati Uniti: 65.110 miliardi di euro
- Regno Unito: 27,3 mld di euro
- Giappone: oltre 14 mld di euro
- Turchia: 13.407 mld di euro
- Cina: 7.669 mld di euro
- Corea del Sud: 7.065 mld di euro
- Canada: 6.377 mld di euro
- Emirati Arabi Uniti: 6.029 mld di euro
- Messico: 5.560 mld di euro
- Australia: 5.253 mld di euro
Quali prodotti trainano l’export italiano?
Il favore verso i prodotti italiani è davvero trasversale a tutte le categorie commerciali. Osserviamo i dati del surplus commerciale italiano verso i Paesi extra-UE dei primi sei mesi del 2023:
- macchinari e apparecchiature meccaniche, circa 19,5 miliardi di euro
- farmaci, 9,1 miliardi di euro
- moda, 8,5 miliardi di euro
- alimentari e bevande, 7,3 miliardi di euro
A seguire dati non meno interessanti: mezzi di trasporto diversi dagli autoveicoli 5,4 miliardi, autoveicoli 3,1 miliardi, mobili 2,5 miliardi, piastrelle ceramiche e marmi 1,9 miliardi, apparecchi elettrici 1,3 miliardi e ancora articoli in gomma e materie plastiche 1 miliardo di euro.
È anche utile guardare la crescita dell’export extra-UE del Made in Italy in rapporto alla maggiore o minore crescita dell’export di altri Paesi Europei. Per esempio, la Germania ha iniziato a vendere meno nel settore meccanica e mezzi di trasporto, mentre l’Italia ha visto passare la propria quota export extra-UE da 10,1% al 10,7% del totale delle vendite europee verso il resto del mondo. Un altro dato interessante: le vendite italiane all’estero di prodotti agroalimentari e bevande, nel totale delle vendite extra-UE dei Paesi Europei, erano il 9,5% nel 2013 e il 11,3% nel 2022. Periodi nei quali il nostro maggior competitor di settore, la Francia, scendeva dal 19,2% del 2013 al 17,2% dello scorso anno.
La differenza la fanno le aziende italiane e la loro intraprendenza nel voler cogliere i movimenti dei diversi mercati cercando di soddisfarle meglio di competitor e superando con successo le difficoltà spesso poste dalle normative dei diversi mercati.
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