Vendere Made in Italy all’estero: che prodotti scegliere, dove puntare e come farlo efficacemente
Si fa presto a dire ‘vendere Made in Italy’ all’estero. Sì, e nonostante la pandemia Covid-19 e l’incertezza portata dalla guerra tra Russia e Ucraina, stando alle cifre degli ultimi due anni, i prodotti italiani confermano la percezione positiva presso i consumatori di tutto il mondo e di alcune aree geografiche in particolare.
Ma quali sono i prodotti Made in Italy più apprezzati all’estero? In che paesi, in quali mercati esteri? Per chi voglia iniziare a vendere all’estero o voglia differenziare e consolidare le vendite per area geografica, è importante approfondire i dati a disposizione e analizzare le diverse opportunità.
I media rilanciano dati ufficiali e invogliano le PMI italiane ad esplorare l’internazionalizzazione. Gli operatori del settore import-export affiancano gli imprenditori nell’analisi dei dati in base ai prodotti e alla capacità di soddisfare le possibili richieste.

Qualche dato: Cosa piace del Made in Italy?
Certamente i prodotti food and beverage nel Made in Italy la fanno da padrone all’estero. I prodotti della dieta mediterranea convincono, e quelli prodotti in Italia ancora di più: sia i grandi marchi, sia i prodotti di nicchia.
Il prodotto più esportato è il vino, seguito da pasta e prodotti da cereali, quindi frutta e verdura fresche, olio extravergine di oliva, formaggi e salumi. I dati ISTAT aggiornati a ottobre 2022 confortano con un aumento del 17% dell’export agroalimentare italiano. Interessante, in queste cifre, la crescita di esportazione di prodotti alimentari stagionali come vino, spumante, prosecco e panettoni: rispettivamente con una crescita del 23%, 26% e 13%.
Il Made in Italy è sempre più visto come prodotto di qualità e con prezzi per lo più competitivi o per i quali vale pena spendere.
Attenzione però, l’export del Made in Italy non è solo agroalimentare, infatti i dati nel 2022 hanno registrato un incremento di altri prodotti di forte interesse per le aziende italiane che vogliono vendere all’estero:
- farmaceutici
- chimico-medicinali e botanici
- metalli di base e prodotti del metallo
- prodotti petroliferi raffinati
- sostanze e prodotti chimici
Ciò che convince è l’affidabilità del fornitore italiano. In generale l’azienda italiana è percepita dal buyer straniero come un partner che verifica attentamente la propria competitività in base al prodotto e al mercato su cui avvia l’internazionalizzazione. Anche quando si affaccia su un mercato nuovo insieme ad altre aziende, l’impresa italiana lo fa in modo coerente e competente, distinguendosi rispetto ad altri. Chi sceglie il Made in Italy difficilmente opterà per soluzioni italian sounding non conformi o palesemente contraffatte.

Dove vendere all’estero il Made in Italy: Europa, Stati Uniti e…?
Per quanto riguarda l’agroalimentare, in assoluto è la Germania il mercato con il numero di richieste più elevato, seguito da Stati Uniti e Francia. Di riguardo anche l’export agroalimentare verso Gran Bretagna, Turchia e Cina, che mostra però una leggera flessione.
Interessanti i dati export di Alibaba che registrava nel 2021 un forte incremento di vendite di prodotti italiani sulla propria piattaforma. Per gli alimentari, il primato delle vendite in tutto il mondo era dell‘olio d’oliva, seguito dal caffè, dai pistacchi e dal vino, poi formaggi e pasta.
Nel 2022 in assoluto sono stati gli Stati Uniti il maggiore destinatario di export Made in Italy, con un incremento che già ad agosto 2022 sfiorava il 45% rispetto all’anno precedente. La forza è certamente l’apprezzamento del dollaro in rapporto all’indebolimento dell’euro. A seguire, Francia, Germania, Spagna e Turchia.
Quindi ancora focus su Europa e Nord America e Turchia. Non dimentichiamo che, il Paese che ha recentemente cambiato il proprio nome internazionale in Türkiye, sta incrementando sempre di più i rapporti di import-export con l’Italia e non solo per essere una ‘porta’ più o meno autorizzata verso la Russia a dispetto dell’embargo, infatti i rapporti tra aziende italiane e Turche si sono realmente consolidati negli ultimi decenni e con reciproca stima nella internazionalizzazione.
Vendere all’estero: come farlo efficacemente
La situazione attuale presenta non poche sfide per le aziende italiane. Per loro, tuttavia, vendere all’estero è spesso una necessità per diversificare il proprio mercato, ma anche una vera richiesta da soddisfare in modo opportuno.
La richiesta per il prodotto italiano è elevata e ci sono settori nei quali si può essere realmente competitivi. Tuttavia ogni mercato ha proprie regole e proprie abitudini. Soprattutto se si vuole entrare in un mercato per noi nuovo o si vuole ampliare la presenza, bisogna agire dopo un’attenta analisi.
Lasciarsi invogliare dalle cifre dell’export del Made in Italy è una sfida che va accolta con un certo entusiasmo anche in una situazione globale complessa come quella attuale, ma avvalendosi del supporto di esperti di import-export.