Macchine utensili, robot e automazione, l’export Made in Italy cresce, ma dove vende di più?
L’export delle macchine utensili, robot e automazione Made in Italy cresce, ma tiene d’occhio la flessione delle richieste degli ultimi mesi motivate dall’impasse generale dei mercati. Ma quali sono le maggiori destinazioni delle nostre vendite? Quali Paesi si affidano proprio alla qualità delle nostre produzioni? America, Germania, Cina, tra le conferme e novità.
Osserviamo dunque i dati ISTAT e UCIMU, l’associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot, automazione e di prodotti a questi ausiliari (CN, utensili, componenti, accessori) degli ultimi anni e di questo 2023. Fotografano un trend e aiutano a valutare una prospettiva di medio e lungo periodo per le aziende italiane che già hanno una presenza consolidata all’estero e per quelle che vogliono vendere all’estero in nuovi mercati.
I numeri della corsa export macchine utensili robot automazione
Tra ricorsi e conferme, le esportazioni del settore non solo tengono, ma crescono e confermano un trend di lungo corso. Uno sguardo ai numeri mostra, nonostante qualche rallentamento e battuta d’arresto, una crescita costante negli ultimi vent’anni:
- Nel 2003: produzione Made in Italy per 4.050 milioni di euro ed export per un valore di 745milioni, sostanzialmente invariato rispetto al 2002, per un saldo della bilancia commerciale positivo (+27,1%).
- Nel 2010: produzione per 4.230 milioni ed export per 2.605 milioni di euro, in crescita del 3,1% rispetto ad 2009 piuttosto funesto quanto ad esportazioni.
- Nel 2015: produzione per 5.430 milioni di euro ed export per 3.510 milioni, con una crescita produttiva di +12,2%, della richiesta interna di +21% e delle vendite all’estero del +7%.
- Nel 2022: produzione Made in Italy per 7.280 milioni di euro ed export attestato a 3.468 milioni di euro, l’8,5% in più rispetto all’anno precedente.
Il fatturato di settore ha raggiunto la cifra di 10.482 milioni di euro e secondo le previsioni elaborate dal Centro Studi & Cultura di Impresa di UCIMU il 2023 chiuderà in positivo. L’export crescerà a 3.595 milioni (+3,7%) tornando così sui livelli pre-covid. Non spaventa quindi eccessivamente il calo degli ordini per l’estero degli ultimi mesi.
America, Germania e tutte le maggiori destinazioni dell’export Made in Italy
Ma quali sono i principali destinatari delle produzioni Made in Italy del settore macchine utensili, robot e automazione? Anche in questo caso è utile guardare all’intera ‘corsa’ dell’ultimo ventennio per capire conferme e ricorsi dalla preferenza per i prodotti italiani.
- Nel 2003: il 26% delle nostre vendite all’estero restava in Europa Occidentale (Germania e Francia in testa) e l’11,2% nel resto d’Europa; l’11,1% prendeva la direzione delle Americhe; l’11,2% si muoveva verso l’Asia; il 5,7% verso Africa e Medio Oriente e un piccolo 0,8% verso l’Oceania.
- Nel 2004, rispetto al 2003 le esportazioni sono cresciute in tutte le aree eccetto che in Asia, America e Argentina. In Europa Occidentale, in particolare, c’è stato un recupero, se pur moderato; e buone vendite sono state registrate anche verso l’Europa Centrale e Orientale, Polonia in testa.
- Nel 2010 il primo mercato di sbocco dell’offerta italiana del settore è stato la Cina che ha superato la Germania. A seguire, conferme e novità anche piuttosto dirompenti all’epoca: Stati Uniti, Francia, India (+83,8% rispetto all’anno precedente), Russia (+16,4%), Iran (+312,5%), Brasile (+47,7%)., Spagna e Polonia.
- Nel 2015 vendere all’estero macchine utensili italiane significava principalmente esportare in America (+10,8%), in Cina (+10,5%) e Germania (+7,1%) e a seguire vendere in Russia, Francia, Polonia, Regno Unito, Turchia, Spagna e India.
- Nel 2022 i principali mercati di sbocco dell’export italiano del settore macchine utensili robot e automazione sono risultati America (482 milioni, +43,5%), Germania (306 milioni, -13,3%), Cina (226 milioni, -0,7%), Francia (193 milioni, +9,6%), Polonia (188 milioni, +6,2%), Turchia (124 milioni, -3,9%), Spagna (119 milioni, +19,7%), Russia (99 milioni, -3,9%), Messico (84 milioni, +5,2%), Svizzera (74 milioni, +36,8%).
Confortanti anche le previsioni 2023 elaborate da UCIMU sui dati ISTAT dei primi tre mesi dell’anno in corso, tutte le principali destinazioni infatti cresceranno.
Qualità e innovazione: le sfide nel settore macchine utensili e automazione
La produzione delle aziende italiane del settore automazione robot cresce e cresce anche l’export. Il Made in Italy è quindi convincente e competitivo.
Le sfide da raccogliere sono volte a mantenere l’offerta qualitativa e competitiva a fronte di una esplicita richiesta di digitalizzazione e sostenibilità. La richiesta è per macchinari che assicurano all’utilizzatore processi efficienti, cioè caratterizzati dal corretto uso delle risorse e adeguati tempi di produzione, e la possibilità di misurare l’impatto ambientale di ogni momento del processo di lavorazione, per esempio il carbon footprint.
Alle aziende italiane si riconosce la disponibilità di personale preparato in grado di sostenere il passaggio delle aziende verso la green manufacturing, in linea per altro con le direttive europee.
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