I prodotti Made in Italy e l’export italiano verso il Nord Africa

Non solo extra-UE, l’export Made in Italy rinnova l’interesse sul Nord Africa nella volontà di far crescere gli scambi. Le difficoltà logistiche imposte negli ultimi anni dalla pandemia Covid-19 e dal conflitto in Ucraina spingono le aziende italiane a rafforzare l’export su altri mercati. Nonostante i molti e pesanti problemi politici interni, aggravati in alcuni casi da contingenze relative catastrofi naturali, i Paesi dell’altra sponda del Mediterraneo restano interlocutori interessanti e da coltivare con progetti di lungo periodo.

Egitto, Marocco, Tunisia, Algeria, Libia nell’ultimo decennio hanno mantenuto attivo l’interscambio con l’Italia e l’acquisto di prodotti e macchinari, pur con cifre non eclatanti. I Paesi dell’Area Sub Sahariana si sono man mano aggiunti nel carnet dei partner, pur in modo differenziato. L’Italia, a ben leggere i dati, si conferma un partner affidabile, consolidato e che può considerare una crescita nell’area nel futuro.

Export Made in Italy in Nord Africa: cosa è cambiato dal 2010

Nel 2010 le aziende italiane esportavano nei Paesi del Nord Africa per un valore di 13 miliardi di euro. Nel 2011 l’export Made in Italy ha continuato a crescere verso Marocco e Algeria, ma ha subito un forte rallentamento nei rapporti con Libia, Egitto e Tunisia coinvolti in vario modo dai sommovimenti sociali della Primavera Araba. Di fatto nel 2012 l’Italia si confermava il secondo Paese esportatore verso il Nord Africa dopo la Francia. Con una quota di mercato pari a 8,2%, si confrontava con vecchi e nuovi competitor come Cina, Turchia, Arabia Saudita, Brasile e Russia.

Tunisia, Egitto, Algeria: le destinazioni export del Made in Italy

Tra i Paesi del Nord Africa il primo mercato di destinazione delle esportazioni italiane era allora la Tunisia e tale resta nel 2022 con 3.964,16 miliardi di valore di prodotti Made in Italy venduti dalle nostre imprese. Verso la Tunisia andava allora il 28% dell’export italiano nel Nord Africa. A seguire, l’Egitto con il 22%, l’Algeria (21%), la Libia (20%) e il Marocco (11%). Interessante anche guardare la composizione merceologica delle esportazioni italiane verso questi Paesi: la categoria più rilevante erano il petrolio e i suoi derivati (16% delle esportazioni italiane totali), seguita da macchinari specializzati (10%).

Nord Africa Export

Il Made in Italy in Nord Africa

Dei 18 miliardi di euro del fatturato Made in Italy verso l’Africa, le maggiori destinazioni sono Marocco, Algeria, Tunisia ed Egitto e, a seguire, Libia, Sud Africa, Sudan, Nigeria, Kenya, Ghana, Angola e Costa d’Avorio. Qualche dato raccolto da ISTAT aiuta a fotografare le diverse situazioni dell’export italiano verso i Paesi del Nord Africa.

Nel 2020 le aziende italiane hanno esportato in:

  • Tunisia per un valore di 2.384,46 milioni di euro e nel 2022 per 3.964,16 (mln €)
  • Egitto per 3.080,24 milioni di euro e nel 2022 per 3.743,7 (mln €)
  • Marocco per 1.711,47 milioni di euro e nel 2022 per 2.818,25 (mln €)
  • Algeria per 1.940,98 milioni di euro e nel 2022 per 2.311,41 (mln €)
  • Sud Africa per 1.512,48 milioni di euro e nel 2022 per 2.376,89 (mln €)

Le categorie merceologiche e i principali settori

Ma quali sono le categorie merceologiche dell’export italiano in Nord Africa? Più in generale va considerato che le imprese italiane si stanno approcciando al continente africano nella volontà di valorizzare le spinte di crescita dei vari Paesi per quanto riguarda il settore dell’energia e delle grandi infrastrutture.

Da una parte quindi gli investimenti italiani sono molto consistenti, tanto che nel 2015 e nel 2016 l’Italia è risultata il primo investitore assoluto (nel 2015, con 7,4 miliardi di dollari) e il primo investitore europeo (nel 2016). Continuano a esserlo nonostante la forte contrazione degli ultimi anni, rilevata opportunamente da ISTAT e Banca d’Italia.

L’Italia intende sostenere lo sviluppo di vari Paesi di Africa e Nord Africa proponendosi come partner di lungo corso, conosciuto e affidabile. Nel particolare, la familiarità con l’Italia agevola in modo trasversale nei rapporti commerciali anche aziende di dimensioni medie e piccole. Ecco, dunque, che nell’export Made in Italy in Nord Africa emergono alcune categorie merceologiche che rivelano la collaborazione nei grandi progetti infrastrutturali e di rilancio delle economie dei singoli Paesi. Combustibili e derivati, poi prodotti della metallurgia, macchinari e apparecchiature, apparecchiature elettriche ed elettroniche: da osservare la crescita un po’ ovunque della richiesta di macchinari per la lavorazione agricola e della filiera alimentare. Non meno interessante, infine, l’export italiano di prodotti in gomma plastica e prodotti chimici e farmaceutici.

I Paesi dell’Africa e del Nord Africa sono realtà dinamiche, ma molto specifiche sotto vari punti di vista e realizzare progetti di export proficui e di medio lungo periodo implica approcciarsi con una conoscenza non generica a ciascun mercato.

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