L’export biologico Made in Italy cresce, ma quali sono i Paesi verso cui esportiamo di più?

L’export biologico Made in Italy convince e continua a ritagliarsi spazi nel grande bacino dell’agroalimentare che vendiamo all’estero. Il 2022 delle nostre esportazioni ha chiuso infatti con +16% rispetto all’anno precedente, raggiungendo i 3,4 miliardi di euro di valore merci esportate. Quella del biologico è una performance che cresce e negli ultimi dieci anni ha triplicato il valore, con un +181% rilevato da dati e studi Nomisma.

La corsa dell’agroalimentare Made in Italy, cifre a confronto

Il successo dell’export del biologico Made in Italy si inserisce nel più ampio computo delle vendite dell’agroalimentare italiano a buyer stranieri. Il nostro agroalimentare, infatti, convince ed è sempre più richiesto, come garanzia di qualità e buon rapporto qualità prezzo. Il binomio è sempre più inscindibile in vari mercati, sia consolidati sia emergenti, nei quali la cultura dell’alimentazione va approfondendosi: il desiderio di convivialità è sempre più accompagnato da una domanda di cibo sano e di provenienza certificata.

È utile confrontare la crescita degli ultimi anni per orientare le scelte su cosa e dove vendere all’estero. Nel 2015 l’export agroalimentare italiano è stato pari a 36,848 miliardi di euro, sfiorando i 37 miliardi che il governo italiano si era posto. Interessante notare che tali cifre valevano un aumento di 1,7 miliardi di euro rispetto all’anno precedente un 2014 che già fu molto proficuo. Nel 2022 l’Istat ha rilevato oltre 60,7 miliardi di euro di vendite all’estero da parte delle aziende italiane del settore agroalimentare, con un +17% che è un nuovo record storico. A trainare sono i prodotti della dieta mediterranea, ovvero vino, pasta, ortofrutta. Risultati soddisfacenti nonostante le incertezze, anche le difficoltà, internazionali motivate dalla guerra in Ucraina in generale e dalla Brexit per quanto riguarda una Gran Bretagna che comunque ha comprato nostri prodotti per 4,2 miliardi di euro.

Export biologico Made in Italy in crescita dal 2015

Le vendite all’estero di prodotti biologici si inseriscono quindi in un quadro complessivo molto favorevole che vede i prodotti agroalimentari italiani premiati per la qualità e le aziende italiane per l’affidabilità. Nel 2015 il mercato mondiale del biologico valeva complessivamente 60 miliardi di euro e l’Italia si ritagliava un fatturato di 4 miliardi di euro con una crescita più che significativa di +337% rispetto al 2008.

La Germania rappresentava nel 2015 il primo mercato dell’export biologico made in Italy, con il 24% del totale del fatturato estero realizzato nel 2014. A seguire veniva la Francia, con il 20% sul totale; quindi, il Belgio, i Paesi Bassi e il Lussemburgo, con circa il 9% del fatturato export. Poi e la Scandinavia (con anch’essa il 9%). A seguire Stati Uniti (4%), Svizzera (4%), Giappone (3%) e Canada (2%).

Cosa rientrava nelle cifre 2015 dell’export biologico made in Italy? Il 40% dei beni esportati erano, secondo elaborazioni Nomisma, prodotti finiti a marchio dell’Industria, il 28% erano della Grande Distribuzione e il 17% materie prime e semilavorati. Per quanto riguarda le categorie merceologiche si trattava per il 20% di frutta e verdura fresche; per il 16% di sostitutivi del latte (bevande vegetali di soia e altro); per il 12% di pasta e affini; quindi, carne fresca e salumi (7%), vino (7%), cereali e farine per l’alimentazione umana (5%), e a seguire altri oli, mangimi, olio extravergine di oliva, miele e altri prodotti.

export biologico

Vendere all’estero il biologico Made in Italy: quali prodotti e destinazioni

Oggi l’export biologico Made in Italy vale 3,4 miliardi di euro e testimonia un forte riconoscimento per il lavoro delle aziende italiane. Decidere di vendere all’estero ampliando il mercato interno o esplorando nuovi mercati è quindi una scelta concreta. I dati elaborati da Nomisma sulle vendite del biologico italiano nel 2022 rilevano che l’81% del totale riguarda il food, per un valore di 2,7 miliardi di euro e il restante 19% viene coperto dalle vendite di vino biologico. Entrambi i dati sono altamente significativi: la sola vendita di vino biologico Made in Italy è infatti cresciuta di +18% rispetto al 2021 mentre il food è cresciuto del +6%.

Per quanto riguarda le destinazioni dei nostri prodotti food biologici la parte del leone resta in mano alla Germania, a seguire la Francia, i Paesi del Benelux. La Germania è la prima destinazione anche per quanto riguarda le vendite di vino biologico italiano, quindi seguono i Paesi Scandinavi, la Svizzera, gli Stati Uniti e la Gran Bretagna.

Nuove destinazioni tuttavia si affacciano prepotentemente, con un forte interesse, Emirati Arabi e Giappone in testa. A spingere la richiesta di prodotti agroalimentari biologici e quindi anche l’export dei prodotti biologici italiani è un cambiamento nella cultura dell’alimentazione. Vendere all’estero il biologico Made in Italy impone alle aziende italiane il rispetto di numerose e differenti normative specifiche dei diversi mercati; e anche una conoscenza dei diversi trend culturali interni che ne alimentano la richiesta.

Contattaci per avere maggiori informazioni: info@patrolinternational.com


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